Teatro
12
Febbraio '23
domenica
Orario
16:30
Quadrotto, Tondino e la Luna
Il racconto di un’amicizia costruita passo dopo passo. Il tema della diversità affrontato in quadri musicali e con il prezioso aiuto dei bambini presenti in sala.
Tout public a partire da 3 anni.
di e con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
musiche originali Diego Mingolla
scenografia Alice Delorenzi
disegno luci Emanuele Vallinotti
collaborazione alla drammaturgia Sara Brigatti
produzione Fondazione TRG
tout public a partire da 3 anni
Lo spettacolo
Lo spettacolo è la storia delicata di un quadrato bambino di nome Quadrotto, venuto al mondo per curiosità e dalla curiosità spinto a conoscere e ad esplorare il mondo: un mondo quadro, che parla e si muove come lui. Di notte vede la luna, così tonda, così bella, ma così lontana che per conoscerla bisognerebbe saper volare. È a questo punto che Quadrotto incontra un tipo strambo e che non sta mai fermo: Tondino. I due si rendono subito conto che non è affatto facile fare amicizia con chi parla un altro linguaggio ed è così diverso da te. Sarà una tempesta a mescolare forme e suoni e, grazie all’intervento dei bambini, scopriranno un mondo nuovo dove tutto è possibile. Anche incontrare la Luna.
QUADROTTO, TONDINO E LA LUNA è uno spettacolo-gioco in quadri musicali sul tema della diversità. E’ il racconto di un’amicizia costruita passo dopo passo, nel confronto fra forme acute e tonde, nell’ascolto di suoni curvi e spigolosi, nell’incomprensione e nell’intesa. Un prezioso aiuto ai due protagonisti arriverà loro proprio dai bambini presenti in sala, chiamati a entrare nel tappeto della storia per rendere visibile l’invisibile. Solo allora Quadrotto e Tondino capiranno come unire le loro forme per riuscire a volare e cercare insieme la luna. Lo spettacolo è una narrazione musicale dedicata all’ infanzia. I due mondi, quello quadro e quello tondo, sono anche linguaggi che si confrontano al limite dell’incomunicabilità prima di fondersi in un volo avventuroso e meraviglioso. Le parole dei protagonisti sono “suoni assurdi”, letteralmente “da sordi”, “suoni stonati” prima di trovare l’accordo di un senso condiviso che renda quei suoni dialogo e concerto.