Greta la Matta: un viaggio tra realtà e immaginazione
Nel panorama del teatro per ragazzi, spicca uno spettacolo capace di superare le convenzioni, sorprendere il pubblico e far riflettere anche gli adulti. “Greta la Matta”, in scena al Teatro al Parco il 12 e 13 febbraio per gli studenti delle scuole, affronta con coraggio temi profondi e complessi. Ispirato al racconto di Geert De Kockere, riesce a parlare direttamente al cuore dei più giovani con un linguaggio autentico e coinvolgente.
Ispirato al celebre dipinto “Dulle Griet” (Greta la Matta) di Bruegel il Vecchio, questo spettacolo racconta la storia di una bambina che, crescendo, si trasforma in una figura folle e rifiutata dalla società. Una storia che potrebbe sembrare dura, ma che riesce a parlare della realtà in maniera cruda, senza nascondere nulla.
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La trama, a tratti inquietante, segue il percorso di Greta, una bambina che, divenuta adulta, diventa una vecchia strega. Cacciata dal suo paese, decide di andare incontro al diavolo, come le consigliano gli altri. Ma quando entra nel suo regno, non trova la risposta che si aspetta, solo una realtà di abbandono e rifiuto. La sua furia cresce e, sopraffatta dalla disperazione, si trafigge con una spada, portando alla sua morte.
Questa storia non è un racconto di fantasia lontano dalla realtà, ma uno specchio in cui i bambini e gli adulti possono riconoscere il dolore, la solitudine e l’indifferenza che spesso regnano nel nostro mondo. Greta diventa simbolo di tutte le persone che vengono emarginate, che si sentono sole e invisibili.
“Greta la Matta” è una vera e propria riflessione su ciò che accade quando una persona viene spinta a diventare ciò che gli altri dicono che sia. Quando le parole e le azioni degli altri ci definiscono e ci trasformano in ciò che non siamo, senza che ci venga data la possibilità di essere ascoltati o compresi.
Il valore di questa fiaba, oggi più che mai, è la sua capacità di affrontare tematiche difficili come la solitudine, l’emarginazione e la violenza in un modo che può arrivare ai più giovani senza diventare troppo pesante o incomprensibile. Non si tratta di una semplice fiaba che consola, ma di un’opera che porta alla riflessione, che lascia il segno nel cuore di chi la guarda.
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Un’opera collettiva
Lo spettacolo, prodotto da Fontemaggiore Centro di Produzione e Occhisulmondo, è il frutto di una creazione collettiva che ha coinvolto diversi artisti e professionisti del teatro. La regia di Massimiliano Burini, Matteo Svolacchia e Giulia Zeetti ha saputo mescolare con grande maestria elementi di drammaturgia, danza, musica e luce, creando un’atmosfera unica che immerge lo spettatore nel mondo di Greta. La coreografia di Debora Renzi e le musiche originali di Pierluigi Serrapede e Gianfranco Rongo arricchiscono l’esperienza, trasportando il pubblico in un viaggio viscerale ed emozionante.
L’uso delle maschere a cura di Mariella Carbone e il lavoro di sound design di Nicola “Fumo” Frattegiani contribuiscono a creare un contesto visivo e sonoro che amplifica la potenza del racconto, rendendo ogni scena carica di significato e profondità. La performance degli attori Greta Oldoni, Debora Renzi e Samuel Salamone, arricchita dal voice over di Giulia Zeetti, dà vita ai personaggi in modo autentico, facendo percepire ogni emozione e ogni contraddizione dei protagonisti.