Teatro
Stagione
Stagione
28
Febbraio '25
venerdì
Orario
21:00
Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro
Testo e regia Emanuele Aldrovandi
Con Giusto Cucchiarini, Serena De Siena
Tomas Leardini, Silvia Valsesia
Aiuto regia Luca Mammoli
Scene Francesco Fassone
Costumi Costanza Maramotti
Luci Antonio Merola
Ambiente sonoro Riccardo Tesorini
Movimenti Olimpia Fortuni
Trucco Giorgia Blancato
Realizzazione maschera Micol Rosso e Cristina Ugo
Collaborazione realizzazione scena Jessica Koba
Collaborazione realizzazione costumi Nuvia Valestri
Grafiche Anna Resmini
Produzione Associazione Teatrale Autori Vivi
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
ERT Emilia Romagna Teatro – Teatro Nazionale
Testo e regia Emanuele Aldrovandi
Con Giusto Cucchiarini, Serena De Siena
Tomas Leardini, Silvia Valsesia
Aiuto regia Luca Mammoli
Scene Francesco Fassone
Costumi Costanza Maramotti
Luci Antonio Merola
Ambiente sonoro Riccardo Tesorini
Movimenti Olimpia Fortuni
Trucco Giorgia Blancato
Realizzazione maschera Micol Rosso e Cristina Ugo
Collaborazione realizzazione scena Jessica Koba
Collaborazione realizzazione costumi Nuvia Valestri
Grafiche Anna Resmini
Produzione Associazione Teatrale Autori Vivi
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
ERT Emilia Romagna Teatro – Teatro Nazionale
NOTE DI REGIA
La scrittura è estremamente concreta e realistica, ma l’allestimento sarà onirico e surreale, perché quello che viene messo in scena è il ricordo di un uomo che continua a rivivere la giornata nella
quale la vita di una bambina di sei anni è cambiata per sempre.
La storia di una madre, Marta, della sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma e del suo piano bislacco che coinvolge con l’inganno Chiara, una famosa attrice, e Carlo, cognato appassionato di scacchi, rivive attraverso lo sguardo di Ferdinando, talvolta distaccato, talvolta pieno di sensi di colpa: cosa avrebbe potuto fare di diverso? È possibile cambiare il corso degli eventi e incidere veramente sulla realtà e sul mondo? Se il testo affronta il rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, la chiave registica con cui ho deciso di metterlo in scena pone l’accento sul vortice ossessivo di chi è condannato a pensare una cosa e poi, nell’attimo successivo, esattamente la cosa opposta. La realtà si deforma sotto lo sguardo di chi è convinto di non poterla mai conoscere, ma solo ipotizzare.
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