Teatro
Stagione 
Scuole 
Date
dal 

27

  Novembre '24
mercoledì
al 

30

  Novembre '24
sabato
Luogo
Parma | Parco Ducale, 1 | Teatro al Parco
Orari
27 Nov
mercoledì
11:00
28 Nov
SoldOut
11:00
29 Nov
venerdì
11:00
30 Nov
sabato
21:00
Luogo
Parma | Parco Ducale, 1 | Teatro al Parco

Faccia di cucchiaio

Dai 12 anni (secondarie di primo e secondo grado)

Di LEE HALL
Traduzione dall’inglese Edy Quaggio
Regia e spazio scenico Sandro Mabellini
Interpretazione e danza Caroline Baglioni
Cura del movimento Giselda Ranieri
Sound designer Jacopo Cerolini
Light designer Patrick Vitali
Produzione Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di United Agents Ltd

Foto di Elisa Brufani

Più la tecnica progredisce, più penetra nelle pieghe della vita quotidiana e tanto meno ci confrontiamo alla sofferenza delle persone malate; i morti scompaiono il più rapidamente possibile nei meccanismi ben oliati dei servizi funebri. C’è una distanza sempre più profonda tra coloro che possono pienamente “godersi” la propria vita e quella degli altri che in qualche modo “deragliano” dall’ordinario. Quando si tratta di un* bambin*, il problema si aggrava, diventa quasi un tabù. Parlare della sofferenza di un* bambin* e particolare di un* bambin* cosiddett* “anormale”, è insopportabile. Con Faccia di cucchiaio, monologo di una ragazzina due volte condannata (dall’autismo, dal tumore), Lee Hall dopo Billy Elliot e Rocketman ha di nuovo ha scritto uno dei suoi pezzi che lasciano a bocca aperta. Ha il raro talento di destreggiarsi fra tutti gli ingredienti del melodramma senza mai esserlo – melodrammatico – neanche per un momento. Perché possiede un’arma feroce: l’umorismo: Questa capacità di superare le situazioni più disperate attraverso l’intelligenza e lo spirito.

L’obiettivo della messa in scena di questo capolavoro di drammaturgia contemporanea è quello di aumentare il livello di amore nel genere umano; obiettivo non semplice – sicuramente ambizioso – ma assolutamente raggiungibile, grazie alla scrittura in stato di grazia di uno dei migliori autori viventi. Lo spettacolo vorrebbe – in linea con la scrittura – creare una sorta di rito collettivo i cui protagonisti sono gli esseri umani, quelli evocati nella storia, ma anche quelli presenti in sala, artisti, spettatori e personale del teatro. Vorrebbe regalare un po’ di luce e di compresenza tra il mondo dei vivi e di quelli che non ci sono più.

SANDRO MABELLINI

È regista fra l’Italia e il Belgio. Si diploma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna; si perfeziona come regista con Luca Ronconi al Centro Teatrale Santa Cristina; come performer con la Societas di Romeo Castellucci; come attore con Ariane Mnouckine e il Théâtre du Soleil. Si specializza come regista sugli autori contemporanei, tra cui: Wajdi Mouawad, Joël Pommerat, Pascal Rambert, Jon Fosse, Davide Carnevali, Martin Crimp, Patrick Marber, Philip Ridley, Dennis Kelly. Vince il Premio di produzione al Napoli Teatro Festival con Tu (non) sei il tuo lavoro, di Rosella Postorino, e con Casa di bambola di Emanuele Aldrovandi; vince inoltre il Premio di produzione ai Teatri del Sacrocon Stava la madre di Angela Dematté. Dirige Francesco Scianna e Lucia Mascino nel Il gabbiano di Martin Crimp; Valentina Lodovini in Tutta casa, letto e chiesa di Dario Fo e Franca Rame; Alessandro Benvenuti e Chiara Caselli ne I Separabili di Fabrice Melquiot.

CAROLINE BAGLIONI

È attrice e autrice, diplomata al Centro Universitario Teatrale di Perugia. Lavora in Purificati di Sarah Kane per la regia di Antonio Latella. Collabora per cinque anni con il gruppo di ricerca teatrale La Società dello Spettacolo. Con il monologo Gianni vince il Premio Scenario per Ustica, il Premio In-Box e il Premio Museo Cervi e inaugura un sodalizio artistico insieme a Michelangelo Bellani, con il quale scrive a quattro mani e realizza Mio padre non è ancora nato e Sempre verde, concludendo la trilogia dedicata ai legami di sangue. Parallelamente collabora con la Compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria e prende parte a diverse produzioni per la regia di Danilo Nigrelli, Antonio Latella, Liv Ferracchiati, Andrea Baracco.Vince il Bando Autori under40 alla Biennale Teatro di Venezia con il testo Il lampadario, tradotto in Francia per la Maison Antoine Vitez. È finalista al Premio Virginia Reitercome Miglior attrice under 35.

GISELDA RANIERI

È danzatrice e coreografa, laureata in Discipline dello Spettacolo e specializzata in Danza presso il DAMS di Bologna. Dal 2008 si occupa di composizione istantanea collaborando con musicisti nazionali e internazionali: Katie Duck, Julyen Hamilton, Dominique Dupuy.Nel 2010 inizia a collaborare come interprete con ALDES di Roberto Castello, di cui è artista associata dal 2015.

È autrice selezionata dal Network Anticorpi XL per le azioni ResiDance/20 e Prove d’Autore/20.Il 2020 apre una fase di esplorazione coreografica dei formati digitali.
L’approccio assurdo e ironico che caratterizza le sue creazioni analogiche si traduce nel progetto “IsaDora”, vincitore di Residenze Digitali/20 e realizzato in collaborazione col social media manager Simone Pacini.

Dalla collaborazione col collettivo DIANE, nasce RE_PLAY/Wireless Connection, vincitore del bando di produzione StillDigital/21.

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Pubblicato il: 20-09-2024