Una produzione Fontemaggiore Centro di Produzione e Occhisulmondo Una creazione collettiva di Massimiliano Burini, Matteo Svolacchia e Giulia Zeetti Con Greta Oldoni, Debora Renzi e Samuel Salamone Voice over Giulia Zeetti Coreografie Debora Renzi Sound designer Nicola “Fumo” Frattegiani Musica originale Pierluigi Serrapede e Gianfranco Rongo Maschere a cura di Mariella Carbone Light designer Matteo Svolacchia Drammaturgia Massimiliano Burini e Giulia Zeetti
Nel settore dei libri per bambini che piacciono solo agli adulti nessun libro aveva finora raggiunto la vetta di perfezione di Greta la Matta.L’operazione è sofisticatissima e all’apparenza destinata a un pubblico di tredici cultori, ma si vede che non è così. Ispirato al quadro Dulle Griet (Greta la Matta) di Bruegel il Vecchio, il testo di Geert De Kockere, che presenta delle illustrazioni meravigliose ad opera dell’illustratore belga, Carll Cneut, ci ha folgorati in tutte le sue 32 pagine, che narrano la seguente vicenda: la dolce bambina Greta diventa una vecchia strega cacciata dal paese, decide di andare al diavolo come le suggeriscono, trova la bocca spalancata del demonio, ci entra, si aggira tra avanzi rancidi e puzzolenti di uomini donne e bambini mal digeriti.
Chiama il diavolo ma lui non risponde, pazza di rabbia si trafigge con una spada e muore stecchita in una doppia pagina color rosso sangue. Niente ci sembrava più attuale di questa storia. Il libro contestato dagli studiosi di pedagogia infantile, ha riscosso un enorme successo in Europa e un forte diverbio ha aperto nella comunità degli studiosi della nuova pedagogia per l’infanzia. Censurato in Italia fino alla pubblicazione del 2008 per la casa editirice Adelphi. La storia di Greta è evidentemente un caso estremo. E’ una storia “vera”.
E’ la storia di una bambina che, crescendo, diventa folle e, rifiutata dagli altri, si uccide. Si possono trovare storie simili, altrettanto violente, in tutte le nostre città. I bambini riconoscono Greta (e la nostra indifferenza) meglio di noi, in un’innocente passeggiata quotidiana per le strade delle nostre città. Si vorrebbe che l’arte ci consolasse del male del mondo. Vorremmo almeno in un libro “salvare Greta”. Invece il libro in questione ci scaraventa davanti una storia, raccontandocela nuda e cruda nella sua realtà atroce. Ci siamo interrogati sul valore della fiaba al tempo d’oggi. Riflettendo sul nostro passato e sul presente e abbiamo scoperto nostro malgrado che siamo stati anche noi perseguitati e persecutori. Quando c’è una trasformazione c’è sempre un prima e un dopo. Il lavoro parte dall’analisi di quello che può succedere quando qualcuno di noi è spinto a diventare ciò che gli altri dicono che sia.
Pubblicato il: 27-09-2024
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