Teatro
Scuole
Scuole
12
Marzo '25
mercoledì
13
Marzo '25
giovedì
Orari
12 Mar
mercoledì
10:00
13 Mar
giovedì
10:00
Orsola e il pesciolino d’oro
Dai 5 anni
Uno spettacolo di ORTIKA
Ideazione, regia, spazio scenico e marionette Alice Conti
Drammaturgia Alice Conti e Chiara Zingariello
Sguardo Valeria Sacco
Disegno luci Alice Colla
Disegno sonoro Dylan Alexander Lorimer
In scena Alice Conti
Co-produzione Teatro della Caduta e Il Mutamento con la complicità di Ferrara OFF e LabArca Milano
Dai 5 anni
Uno spettacolo di ORTIKA
Ideazione, regia, spazio scenico e marionette Alice Conti
Drammaturgia Alice Conti e Chiara Zingariello
Sguardo Valeria Sacco
Disegno luci Alice Colla
Disegno sonoro Dylan Alexander Lorimer
In scena Alice Conti
Co-produzione Teatro della Caduta e Il Mutamento con la complicità di Ferrara OFF e LabArca Milano
Finalista Scenario Infanzia 2020. Menzione speciale Premio Nazionale Teatro per ragazzi “Emanuele Luzzati” 2024
“Ora ritornatene al mare azzurro, per quant’è immenso libero va”. Alexandr Pushkin
Alla fine della favola Il pesciolino d’oro di Puškin l’anziana moglie del pescatore, spinta da una febbre di accumulo illimitato di ricchezza, ha perso tutto. Ora Orsòla si prepara a pescare da sola, a sopravvivere a se stessa. Cattura il pesciolino d’oro a cui vuole fare la pelle, lo sventra e vi trova un fagotto avvolto in una coperta termica, una bimba dalla pelle scura. La rianima, la scaccia come un insetto, infine la guarda in viso e la culla.
È la storia di una relazione – inaspettata e indesiderata – che le trasforma entrambe, un rapporto d’amore non convenzionale. Un contatto sconvolgente tra mondi lontanissimi, come possono essere esotiche e tuttavia familiari e intime le relazioni tra generazioni, come tra bisnonna e nipote. Come tra vecchi e nuovi cittadini, autoctoni e migranti, pescatori e pesciolini d’oro.
L’incontro con l’Altro è sempre uno shock e un rispecchiamento.
Due marionette ibride a taglia umana e un’attrice cantano una storia contemporanea di solidarietà e convivenza. In un mondo che dondola e periodicamente crolla l’unica ricchezza è quella umana: siamo tutti sulla stessa barca.