Teatro
Figura
Figura
15
Novembre '24
venerdì
16
Novembre '24
sabato
Orari
15 Nov
venerdì
20:00
16 Nov
sabato
16:00
Pop Up il debutto al Festival Internacional de Artes Vivas Loja in Ecuador
Pop Up, uno spettacolo teatrale tratto dai libri di Giulia Gallo e prodotto da Solares Fondazione delle Arti Teatro delle Briciole, il 15 e 16 novembre è pronto a sbarcare in Ecuador, e intrattenere il giovane pubblico ecuadoriano. Con un debutto al Festival Internacional de Artes Vivas Loja 2024, Pop Up proietta gli spettatori in un mondo di carta, in cui colori e forme si animano, dando vita a un’esperienza visiva e sonora che esplora l’immaginario infantile in modo originale.
Lo spettacolo intreccia le microstorie di un bambino di carta e di una piccola sfera enigmatica, i cui incontri in scena danno origine a una danza di metamorfosi e geometrie, dove elementi visivi e sonori si fondono per evocare temi come la fantasia, il sogno, la minaccia e l’invito. Ogni cartoon che compone Pop Up è caratterizzato da una scansione cromatica, che attraverso l’uso di colori vibranti esplora le emozioni di base e crea sentimenti e forme. Uno spettacolo suggestivo tra l’universo emotivo e quello percettivo, capace di coinvolgere e stimolare la fantasia dei piccoli spettatori.
Il debutto in Sud America di Pop Up avverrà al Festival Internacional de Artes Vivas Loja, che si terrà a Loja, che riunisce artisti provenienti da tutto il mondo. Questo festival celebra le diversità artistiche con un programma che comprende letteratura, musica, spettacolo e arti visive. Pop Up andrà in scena venerdì 15 novembre alle ore 20:00 e sabato 16 novembre alle ore 16:00 presso il Teatro Bolívar.
Per maggiori informazioni sul Festival Internacional de Artes Vivas Loja visita il sito ufficiale: festival.loja.gob.ec
POP UP
un fossile di cartone animato
Dai 3 anni
Reinventando il libro animato in forma teatrale, Pop up intreccia le microstorie di un bambino di carta e di una piccola enigmatica sfera: le evoluzioni ritmiche cromatiche e sonore del loro rapporto, i loro incontri, le loro specularità, le loro trasformazioni. La scansione cromatica dei diversi cartoon di cui si compone lo spettacolo è un mezzo potente per indagare le emozioni-base e per creare insiemi di associazioni tra sentimenti, forme e colori. La forma delle variazioni sul tema, assecondando musicalmente la ricerca rumoristica, si fa strumento flessibile per un’esplorazione sperimentale dell’immaginario infantile.
Le avventure del bambino e della sua piccola palla danno così origine a un gioco simbolico di geometrie e di metamorfosi che tocca aspetti centrali di quell’immaginario: la fantasia, l’invito, la minaccia, il sogno.
Due attrici, che sono insieme animatrici, danno vita e voce ai due protagonisti di carta, giocando sull’apparizione delle figure e delle forme nel tempo, sugli intrecci di esse con i loro corpi, sul movimento e sull’illusione del movimento, sulla sincronicità tra voci e tra voci e immagini.
L’idea della reinvenzione scenica del libro pop up, la sfida di creare un cartone artigianale, una sorta di fossile di cartone animato nell’epoca del 3D, è la preziosa occasione per una riflessione sull’animazione, sulla saturazione e l’invasività delle sue tecniche contemporanee, per intraprendere una direzione più evocativa e meno aggressiva che lasci più spazio all’immaginazione nell’era della dittatura digitale. Ed è, anche, l’occasione per fondere sperimentalmente manipolazione, teatro d’oggetti e suoni, linee di ricerca amate da I Sacchi di Sabbia che vengono rivolte e confrontate con un pubblico infantile.
Progetto affidato a I Sacchi di Sabbia di Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri
con la Collaborazione di Giulia Solano
con Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri
Libri di Giulia Gallo| ideazione luce Emiliano Curà
Realizzazione scene LabTdb (Paolo Romanini)
Produzione Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
Con il sostegno di Regione Toscana
I SACCHI DI SABBIA
Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. Già vincitori di due Premi ETI “Il Debutto di Amleto”, I Sacchi di Sabbia ricevono una nomination al Premio Ubu 2003 per lo spettacolo Orfeo. Il respiro (“…per il loro intreccio di ironia, storia e metafisica”) e vincono il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l’evento spettacolare è posto.