Arte
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Orari
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11:00
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Raccontarsi
La narrazione e l’ascolto come strumenti di formazione e cura
Il 10 aprile alle ore 11, nel foyer del Teatro al Parco, prende il via la mostra “RACCONTARSI” di Marco Gualazzini, un progetto dedicato al valore umano e formativo della narrazione e dell’ascolto nei percorsi di cura. Ad aprire la ma, la performance artistica di Maurizio Bercini dal titolo “E tu, gira, gira, che chi si ferma congela”.
L’esposizione è il risultato visivo ed emozionale di un progetto promosso da Solares Fondazione delle Arti – Teatro delle Briciole, in collaborazione con il Centro Cardinal Ferrari KOS e con il sostegno di Fondazione Cariparma, nell’ambito del bando 2024 “Avere cura di chi cura”. Attraverso l’obiettivo di Marco Gualazzini, la mostra racconta gli incontri e le relazioni nate durante il percorso con i caregiver. Un viaggio fatto di ascolto, fragilità, forza condivisa. A completare l’esperienza, la proiezione di una poesia inedita di Marina Allegri, che intreccia parole e immagini in un percorso di riflessione sul prendersi cura e sul valore della condivisione.
Dal 10 aprile al 3 maggio 2025
Lunedì – Venerdì | 10:00 – 16:00
Chiuso: 21 aprile, 25 aprile, 1 e 2 maggio
Ingresso gratuito senza prenotazione
Informazioni:
info@solaresdellearti.it
0521/992044
“Raccontarsi” è un percorso maieutico che porta alla creazione di nuove storie, a cambiamenti di prospettiva che modificano lo sguardo e aprono a nuove possibilità. Un esercizio di ascolto collettivo e condiviso, necessario per predisporsi ad accogliere, riconoscere, interpretare e restituire in veste nuova la narrazione di sé e dell’altro. È uno strumento di straordinario benessere, consente di affrontare e rielaborare il proprio vissuto attraverso un distacco emotivo e una visione più oggettiva degli eventi, favorendo – attraverso il rapporto dialogico con l’altro – la creazione di mondi possibili e quindi l’individuazione di soluzioni creative e differenti.
La rivalutazione positiva dell’esperienza traumatica genera il miglioramento delle relazioni e un’accettazione più serena del cambiamento. Lo sguardo distaccato del narratore permette di osservare e osservarsi dall’alto. È uno sguardo relazionale, in cui chi narra è contemporaneamente raccontato. È il frutto di un metodo delicato e sentimentale di prendersi cura di sé e dell’altro, ed è tutt’altro che uno sguardo apatico: è un accompagnamento amorevole nella direzione della vita che procede, verso un ritorno alla quotidianità.
Per raggiungere in modo efficace l’obiettivo primario del progetto, e cioè il supporto alla figura del caregiver per un miglioramento del benessere del paziente, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti – si affida alla collaborazione di uno dei principali punti di riferimento italiani nel settore della riabilitazione per gravi cerebrolesioni: il Centro Cardinal Ferrari, in cui si sono svolti gli incontri con il gruppo di caregiver.
Gli incontri sono stati coordinati da Marina Allegri, scrittrice, drammaturga, formatrice ed esperta in “story-telling-autobiografia come cura di sé”, affiancata da Donatella Saviola, Presidente Congresso SIRN e Direttore Clinico Centro Cardinal Ferrari KOS, e da Nadia Maradini, coordinatrice del servizio di riabilitazione cognitivo-comportamentale, psicologa e psicoterapeuta del Centro.
Tra i vari metodi utilizzati per condurre gli incontri, segnaliamo quello che ci sembra essere il più interessante: il gioco della sabbia, la Sandplay Therapy, introdotto nell’ambito della psicologia analitica dalla psicologa junghiana Dora Kalff (1904–1989), allieva di C.G. Jung, negli anni Sessanta. La sabbiera consiste, come spiega la Kalff, in un piccolo mondo costruito con sabbia, piccoli oggetti, miniature di case, uomini e animali, per mezzo del quale mettere in scena – attraverso le immagini – il proprio vissuto, aprendo a nuove prospettive di pensiero.