Produzione Principio Attivo Teatro Sostegno alla produzione La Baracca – Testoni Ragazzi, ATGTP Teatro Pirata di Valentina Diana Regia Giuseppe Semeraro Con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Francesca Randazzo, Giuseppe Semeraro Bande sonore e musiche Leone Marco Bartolo Consulenza coreografica Barbara Toma Disegno luci Davide Arsenio Consulenza teatro d’ombre Silvio Gioia Scenografie Dario Cadei, Francesca Randazzo Costumi Cristina Mileti, Francesca Randazzo Tecnico Vincenzo Dipierro Foto di scena Carlo Elmiro Bevilacqua
… Ma allora, visto che il perseguimento della crescita ad ogni costo mette gli eredi della fratria tra Neandertal e Sapiens, cioè noi, sull’orlo del fallimento ecologico e demografico, non sarà arrivato il momento di ispirarsi a quei lontani antenati che sono sopravvissuti senza crescita ne distruzione per centinaia di migliaia di anni?
[Mio caro Neandertal di Silvana Condemi e François Savatier]
Lo spettacolo racconta a un pubblico di bambini e ragazzi l’incontro-scontro tra due specie di ominidi che hanno condiviso l’esistenza in Europa per migliaia di anni, Sapiens e Neanderthal. Fino a poco tempo fa si riteneva che l’arrivo dei Sapiens, avesse soppiantato la specie, ma sembra che le cose siano andate diversamente. Nuove scoperte dimostrato che i due gruppi hanno vissuto fianco a fianco nel sud dell’Europa. I Neanderthal non erano proprio come i Sapiens, avevano caratteristiche genetiche diverse. Abbiamo deciso di immaginare che queste caratteristiche li rendessero meno competitivi sul piano evolutivo, ma conferissero loro una particolare sensibilità nei confronti degli aspetti più sottili della natura. Li abbiamo dunque immaginati meno abili, meno aggressivi, in contrasto con l’efficienza e la capacità organizzativa dei Sapiens. L’idea è quella di immaginare intorno ai Sapiens una visione che rispecchi gli aspetti più cinici e vincenti della società contemporanea, il Neanderthal incarnerà gli aspetti più disinteressati e poetici. Sul piano della ricerca storica,sembra che i Neanderthal avessero una forte propensione per l’arte, per la pittura, per la musica, pare fossero in grado di costruire strumenti musicali. Questa bipartizione anche se schematica ci permette in maniera semplice e diretta di lavorare sui conflitti tra i due gruppi che di volta in volta si incontreranno nella storia. Attraverso questa fiaba preistorica racconteremo i conflitti tra due specie con visioni e atteggiamenti diversi rispetto alla vita e all’ambiente.
“Lo spettacolo risulta molto divertente grazie al registro parodistico scelto e ben agito sulla scena dai sei bravi attori. La messa in scena è impreziosita da un bellissimo lavoro sulle ombre che dona al racconto scenari selvaggi e allo stesso tempo poetici e consente una bella profondità allo sguardo dello spettatore.” Rossella Marchi, eolo-ragazzi.it
Pubblicato il: 27-09-2024
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