Teatro
11
Marzo '23
sabato
Orario
19:00
Storia di un’amicizia
Un incontro, una mostra e lo spettacolo tratto da L’amica geniale di Elena Ferrante.
La Storia di un Paese travagliato si intreccia con la storia dell’amicizia tra due donne.
Ore 19 – L’amica geniale – Il graphic novel
La Storia di un Paese travagliato si intreccia con la storia dell’amicizia tra due donne.
Ore 19 – L’amica geniale – Il graphic novel
Un incontro con le autrici Chiara Lagani e Mara Cerri, in collaborazione con Scintille Bookclub. Mostra dei disegni di Mara Cerri.
Ore 21 – Storia di un’amicizia
Uno spettacolo tratto dalla tetralogia L’amica geniale di Elena Ferrante (Edizioni e/o)
ph
Enrico Fedrigoli
ideazione
Chiara Lagani e Luigi De Angelis
con
Chiara Lagani e Fiorenza Menni
drammaturgia
Chiara Lagani
regia, light design, spazio scenico
Luigi De Angelis
sound design
Tempo Reale/Damiano Meacci
video
Sara Fgaier
ricerca e allineamento coreografico
Fiorenza Menni
progetto sonoro
Luigi De Angelis
vocals
Emanuele Wiltsch Barberio
percussioni
Cristiano De Fabritiis
supervisione tecnica e cura del suono
Vincenzo Scorza
tecnico di palcoscenico
Mirto Baliani
costumi
Chiara Lagani collezione Midinette
fotografia e riprese video
Alessandra Beltrame e Stefano P. Testa
postproduzione
Davide Minotti
sviluppo Super 8
Alessandra Beltrame presso Cinescatti
materiali di archivio
Associazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e Bruno Belfiore
organizzazione
Maria Donnoli e Marco Molduzzi
comunicazione promozione
Maria Donnoli
una coproduzione
Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Ravenna Festival, E Production / Fanny & Alexander
in collaborazione con
Ateliersi
ringraziamenti
Lorenzo Gleijeses, Giorgia Sangineto, Sofia Di Leva, Andrea Argentieri
Testi
Elena Ferrante (brani da L’amica geniale), Chiara Lagani (brani liberamente ispirati a Frank Lyman Baum, Toti Scialoja, Wislawa Szymborska)
Musiche
Luigi De Angelis (composizioni elettroniche liberamente ispirate a John Sebastian Bach, Marin Marais, Alfred Schnittke e alla tradizione della taranta e tammurriata napoletana), Patti Smith, temi per voce da Manuel De Falla, Dmitrij Šostakovič, Alfred Schnittke e dalla tradizione catalana catalogo gestuale liberamente ispirato alle coreografie di: Pina Bausch, Maurice Bejart, Trisha Brown, Anna Teresa De Keersmaeker
Lo spettacolo, diviso in tre capitoli (Le due bambole, Il nuovo cognome e La bambina perduta), si basa sulla storia dell`amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora a delinearsi con nettezza. Il rapporto tra le biografie delle due donne con la storia particolare della loro amicizia e la Storia di un Paese travagliato dalle sue metamorfosi si intreccia in una sorta di agone narrativo che procede per squarci subitanei ed epifanie improvvise attraverso il racconto delle due protagoniste.
Nel romanzo in quattro parti della Ferrante, Un’amicizia era il titolo del libro che raccontava, a posteriori, la vicenda del rapporto tra due donne; Storia di un’amicizia diviene qui, invece, il titolo del racconto, in forma di spettacolo, che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale.
Primo tempo
Nel primo tempo, dedicato all’infanzia, le due amiche, bambine, gettano per reciproca sfida le loro bambole nelle profondità di uno scantinato nero. Quando vanno a cercarle, le bambole non ci sono più. Le due bambine, convinte che Don Achille, l’orco della loro infanzia, le abbia rubate, un giorno trovano il coraggio di andare a reclamarle. Le due attrici si fanno fisicamente attraversare dal testo di Elena Ferrante, la storia è “detta” dai loro corpi e lascerà su di loro un’impronta indelebile fino a trasformarle in una strana doppia ibrida identità, che porta su di sé l’impronta della bambina, della donna e della bambola al contempo.
Secondo tempo
Nel secondo tempo, diviso in due parti, succedono molte cose: Lila si sposa, acquistando un nuovo cognome che la separa irreparabilmente da una intera fase della sua vita. I signori del rione, i fratelli Solara, vogliono adoperare l’immagine di Lila in abito da sposa per realizzare un grande manifesto da appendere nel negozio di scarpe, un tempo Cerullo, ora Solara. Lila, nel disperato tentativo di riaffermare il proprio controllo su quell’immagine, e così sulla sua vita, accetta di esporla, ma solo a patto di poterla modificare. La seconda parte dello spettacolo inizia proprio con la storia di quest’immagine, che sarà spezzata, incisa, violentemente trasformata dalle amiche, divenendo uno strano, evocativo emblema della loro storia.
Terzo tempo
La terza parte, infine, è dedicata alla maternità. Anche Elena, nel frattempo, si è sposata e ha avuto due figlie con Pietro Airota, un brillante compagno di Università. Si è allontanata dal rione per studiare e poi scrivere. Si è allontanata anche da Lila. Lila, dopo la fine del suo matrimonio, e dopo una burrascosa storia con Nino, l’antico amore di Elena, va a vivere con Enzo, compagno di scuola di un tempo. Quando Lila rimane incinta di Enzo, anche Elena è incinta, ma di Nino, ora suo amante. È forse questa maternità parallela che riattiva il legame, mai interrotto, tra le amiche. Le due bambine (Tina, la figlia di Lila, e Imma, la figlia di Elena) crescono insieme, specchio dell’amicizia tormentata delle madri. Finché un giorno, all’improvviso, Tina scompare…
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